I risultati della XXX Edizione del Premio Jacques Prévert 2024
Sezione Poesia
La Giuria della Sezione Poesia del Premio Jacques Prévert 2024, presieduta da Serena Bartoli, dopo attenta valutazione delle opere pervenute, rende nota la graduatoria finale:
Opera 1^ classificata «Terra agrodolce» di Leopoldo Flumini, Küsnacht – Cantone Zurigo. Vince: Targa Jacques Prévert – Pubblicazione di un libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di 100 copie all’Autore – Attestato di merito.
Questa la motivazione della Giuria: «L’intera raccolta trae ispirazione dall’amore e da un attaccamento profondo alla propria Terra: la Sicilia, e in particolare la città natale, Catania, di cui spesso l’autore, con pochi ma efficaci versi, riesce a esprimere attraverso suggestivi affreschi quel “mix folle di buon gusto, mal gusto, genio, arte e balordaggine”. Come non rimanere affascinati dall’elegante via Etnea, dove “tra i palazzi dall’aria arcigna… Maschere nuove sfilano sulla via, calzano sneakers bianchi e indossano jeans da urlo…”, a sottolineare l’inevitabile connubio tra antichità e modernità. Accanto a una Catania forse un po’ snob, c‘è anche una Catania più popolare, quella del mercato del pesce, rappresentato in un bozzetto estremamente vivace nella sua descrizione, impreziosito da parole e frasi in dialetto.
Ci sono tutti i colori, i profumi, i sapori di questa bella isola: dal basilico alla zagara e all’arancia amara. Ma purtroppo ci sono anche i segni della contemporaneità che ha deturpato territori e paesaggi e ha fatto in modo che la Conca d’oro non fosse più d’oro, per colpa della speculazione edilizia che ha tutto ridotto a cemento armato. Ma ogni cosa è ugualmente amata e contemplata dal suo autore con uno sguardo che esprime sempre un’intima purezza e un grande affetto. Anche se qualche volta si sente il bisogno di allontanarsi da questa terra che incanta e stordisce con la sua bellezza, si ritorna, perché “Più mi allontano e più ti avvicini…” impossibile separarsi da lei, troppo potente il suo richiamo.
Molto altro è contenuto in questa ricca raccolta. Per esempio un forte senso di arcaicità che ci riporta al mito: un concilio di dei, stanchi delle nefandezze umane, presieduto da Atena che “arrivò da Oriente con sognatori di morbide zolle, fianchi mansueti”. In ricordo dei coloni greci della seconda migrazione che raggiunsero la Sicilia e il meridione d’Italia in cerca di nuove terre dove insediarsi.
Ultima nota: l’uso delle parole è sempre fortemente evocativo ed efficace, capace di esprimere la percezione dell’emozione vissuta». Serena Bartoli
Opera 2^ classificata «Frammenti» di Floriana Menozzi, Brescia. Vince: Pubblicazione di un libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di 50 copie all’Autore – Attestato di merito.
Questa la motivazione della Giuria: «La poetica del frammento attraversa in modo significativo tutta la raccolta ed è il principale motivo di ispirazione. Fin dall’esordio, l’autrice si pone la domanda originaria, riferibile all’esistenza di ogni uomo: chi sono? Una risposta possibile: un frammento “tra milioni di altri frammenti”. Frammenti di vita, di ricordi, risvegliati, magari, da una tazza di cioccolato o un angolo di cielo, capaci di evocare lontane felicità o di ritrovare spazi di libertà. Il ricordo di una madre, “frammento di un rimpianto incastonato nel cuore”, che non abbandona mai, sempre presente nella mente. Il ricordo di un addio, espresso da un gesto affettuoso della mano, tra presente o passato, chissà, per questo senza tempo
Il percorso poetico del frammento tracciato dall’autrice diviene più dolente quando i frammenti si trasformano in schegge indurite, sedimentate, che a loro volta possono diventare segni pesanti come pietre. E’ il caleidoscopio della vita, dove tutto muta e cambia in ogni impercettibile attimo. Quando le certezze vanno in frantumi e si polverizzano in frammenti “sferzati dagli oscuri venti della vita”.
Ma a tornare a rasserenarci, sembra indicarci l’autrice ci sono oltre al “Il tesoro dell’amore” di cui riscopriamo la potenza man mano che gli anni passano, anche quei “frammenti di bellezza ricercati tra le pieghe di quotidianità opache, sono canto di vita che mi raggiunge quaggiù tra le foschie di pianure avare di emozioni”. Insieme riscoprire il valore direi salvifico e consolatorio dei piccoli gesti. Così anche i giorni del dolore possono essere accettati e custoditi e diventare preziose occasioni per crescere ed evolversi.
L’epilogo della raccolta esprime la logica conclusione di questo percorso: Che sarà di noi frammenti tra miliardi di frammenti? Non potremo fare altro che “attraversare la vita senza lasciare impronte, pur nella suggestione confusa di essere piccole tracce da difendere“». Serena Bartoli
Opera 3^ classificata «Il nostro tempo, il nostro amore» di Franco Pizziconi, Azeglio (Torino). Vince: Pubblicazione di un Quaderno di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di 50 copie all’Autore – Attestato di merito.
Questa la motivazione della Giuria: «Il sentimento universale dell’amore ha dovuto sempre confrontarsi con il suo tempo. Questo inevitabile intreccio ha dato vita alla presente raccolta, intensa ed espressiva. Solo l’amore può contrapporsi all’ingiustizia, alla violenza, alla povertà del mondo. E soprattutto combattere contro il suo principale antagonista l’odio “ che non conosce la luce dei sentimenti, i battiti del cuore e d’improvviso ha tranciato ogni filo di speranza”. Solo due innamorati confusi nei loro sguardi, sorrisi, abbracci…storditi dalle loro forti emozioni, possono prendersi per mano e camminare senza sapere dove andare e poi ritrovarsi nel luogo più bello del mondo dove li aspetta la Pace.
Il tempo dell’amore, che non ha tempo, deve confrontarsi però anche con se stesso, con i momenti di crisi, di difficoltà, di incomprensione, di lontananza, in cui ci si accorge di non camminare più insieme, di essere artefici della nostra solitudine, di essere incapaci anche di ritrovarsi nelle parole mute della quotidianità e così sembrano svanire sogni e illusioni. Ma ritrovarsi è un attimo e ancora una volta, anche se i cuori si amano a metà, non rimane che andare avanti, stretti per mano affrontando ciò che resta di questo malvagio mondo, vuoto di valori. A buon diritto si può dichiarare la vittoria del “Due” sull’unicità dell’Io.
L’autore riesce sempre a dare voce alle proprie emozioni, attraverso un linguaggio potente che imprime forza evocativa e profondità, senza mai perdere di vista di essere anche lui “uomo del suo tempo”». Serena Bartoli
Opera Segnalata dalla Giuria «Quando si rompono le ossa – Poesie ortopediche» di Mirco Alboresi, Sasso Marconi (Bologna).
Questa la motivazione della Giuria: L’originalità di questa raccolta è interamente espressa proprio nel titolo che mette in luce il suo significato analogico: una rottura di ossa che coincide con la rottura sentimentale di un rapporto. Il significato di questa analogia è interamente contenuto in questi versi: “quando si rompono le ossa la cosa più difficile da accettare è la nostra fragilità”. E’ vero, ci sorprende constatare che da un momento all’altro possiamo romperci, così come può improvvisamente interrompersi una storia d’amore. E proprio, come quando ti rompi le ossa, devi fermarti, riflettere, guardarti attorno e lentamente, a piccoli passi, riprendere a muoverti per continuare a vivere». Serena Bartoli
Opera Segnalata dalla Giuria «Farfalle addormentate» di Eleonora Belbusti, Senigallia (Ancona).
Questa la motivazione della Giuria: «Un’unica corda vibra in questa raccolta, quella dell’amore. Un canto d’amore, un amore totale, espresso in tutte le sue forme. Nel momento più forte e passionale delle fase di innamoramento, fino a quando questa si interrompe per un tradimento. E’ allora che della persona amata si alternano presenze e assenze, entrambe dolorose. C‘é anche qualche intervallo dedicato alla celebrazione di un altro tipo di amore quello materno e quello genitoriale rivissuto come figlia di un padre distratto.
Nonostante tutta questa sofferenza si potrà tornare a rinascere, ad avere un’esistenza più gradevole? La condizione di “farfalla addormentata” farebbe presupporre una risposta affermativa. Infatti le farfalle si risvegliano nel momento in cui intorno a loro la situazione climatica migliora e dall’immobilità tornano a volare». Serena Bartoli
Opera Segnalata dalla Giuria «Dialogo interiore» di Giuseppe Blandino, Rosolini (Siracusa).
Questa la motivazione della Giuria: «L’autore di questa raccolta nelle sue composizioni riesce a dar voce al dolore per le tragedie della contemporaneità: guerre, migrazioni, morte, violenza. Dal dramma della collettività il suo sguardo compartecipe si sposta sulle inquietudini dell’individuo. Il suo giudizio di condanna per l’umanità non risparmia se stesso, infatti siamo tutti colpevoli, noi “gente senza pietà ci vedremo tutti all’inferno. Dietro le parole delle sue liriche si cela una sorta di volontà eroica nell’affrontare il male del mondo». Serena Bartoli
Opera Segnalata dalla Giuria «Quando arriva la felicità» di Roberta Denti, Mulazzano (Lodi).
Questa la motivazione della Giuria: «Frammenti di felicità, ricercata in diversi momenti della vita e filtrati dalla memoria. Ricordi di infanzia: il nonno che si fa la barba e suona il sax, la maestra, l’odore e il sapore di latte bianco della prima colazione, tutti evocati facendo ricorso a divertenti e musicali filastrocche, quelle forse cantate o recitate negli anni intatti della fanciullezza. Altre volte i toni delle poesie sono più dolenti. E’ la vita che si affaccia con i suoi vuoti di luce, spesso a testimoniare importanti assenze». Serena Bartoli
Opera Segnalata dalla Giuria «Fogli sulla poltrona dell’analista» di Renato Gottardi, Cembra Lisignago (Trento).
Questa la motivazione della Giuria: «Questa raccolta ha le caratteristiche di un diario intimo, nel quale pensieri e parole si susseguono, prendendo spunto da ogni normale esperienza di vita, momenti del giorno, mattino o notte, attimi di buio che si alternano a spazi di luce. Luci ed ombre appunto, per esprimere un umore spesso mutevole, di cui l’io lirico cerca di intercettare qualunque cambiamento lieve o grave che sia e a dargli voce, rivelando una evidente consuetudine al dialogo introspettivo». Serena Bartoli
Opera Segnalata dalla Giuria «Da quotidiane stanze» di Giovanna Miceli, San Vito Lo Capo (Trapani).
Questa la motivazione della Giuria: «Le liriche di questa raccolta si snodano in un flusso di coscienza che non conosce pause, nonostante le interruzioni numeriche frapposte tra l’una e l’altra, che risultano del tutto irrilevanti. La leggerezza è la caratteristica di questa raccolta. Ovviamente leggerezza intesa non come sinonimo di superficialità, al contrario di grande profondità. Solo uno sguardo lieve nell’osservare ciò che è fuori e dentro di noi riesce a penetrare nella profondità delle cose e spesso nel dolore dei vissuti, senza diventare tragedia. Una scrittura sapiente riesce a dare senso al contenuto, senza l’uso di punteggiatura, come si addice proprio alla stesura di un flusso di coscienza». Serena Bartoli
Opera Segnalata dalla Giuria «Quel verso centotré del Canto Quinto» di Claudio Roncarati, Cattolica (Rimini).
Questa la motivazione della Giuria: «Da quell‘“Amor ch’a nullo amato amar perdona” nulla è cambiato nel nostro modo di vivere e concepire l’amore, nella sua essenza totalizzante e conflittuale. Sempre espresso e raccontato in tanti modi diversi e pur sempre uguali, dalla poesia e in genere dalla letteratura. In questa raccolta il suo autore per dar voce a questo universale sentimento prova a realizzare qualcosa di più personale e originale, attraverso frequenti incursioni nel mondo della psicanalisi e addirittura della psichiatria, attingendo anche al loro linguaggio, da cui prendono vita liriche dal grande impatto emotivo, talvolta spiazzante per l’estrema autenticità della parola». Serena Bartoli
Alle opere Segnalate dalla Giuria oltre ad Attestato di merito, vengono offerte vantaggiose proposte di pubblicazione con l’assegnazione di copie in omaggio, in caso di pubblicazione in volume con la casa editrice Montedit. A breve verrà inviata agli Autori premiati comunicazione in merito al successo conseguito a mezzo email.
La Giuria ha inoltre selezionato una rosa di opere meritevoli alle quali viene offerto di pubblicare in volume con la casa editrice Montedit e di avere copie in omaggio. . Nei prossimi giorni verrà inviata a mezzo email comunicazione con dettaglio agli Autori.
Sezione Narrativa
La Giuria della Sezione Narrativa del Premio Jacques Prévert 2024, presieduta da Massimo Barile dopo attenta valutazione delle opere pervenute, rende nota la graduatoria finale:
Opera 1^ classificata «Wonderwall – Il muro della meraviglia» di Eleonora Paoletti, Livorno. Vince: Targa Jacques Prévert – Pubblicazione in volume dell’opera edita dalla casa editrice Montedit con assegnazione di copie – Attestato di merito.
Questa la motivazione della Giuria: «La narrazione di Eleonora Paoletti risulta decisamente coinvolgente e riconduce al romanzo sentimentale che fonda la sua struttura su una storia d’amore più o meno intensa e travagliata.
Ecco allora dipanarsi la storia d’un giovane scrittore carismatico che vive di un “amore assoluto” per la sua agente letteraria che lo segue e lo consiglia in ogni aspetto della carriera: lei è amante, amica, confidente, e anche madre.
Dopo il dolore per la morte della sua agente letteraria riuscirà a ritrovare sé stesso e l’entusiasmo di una rinnovata prospettiva esistenziale.
Le vicende della vita condurranno lo scrittore verso una relazione d’amore e, al contempo, saranno da stimolo per un romanzo che racconterà la sua nuova storia d’amore.
Eleonora Paoletti dimostra notevole propensione a rendere, nel miglior modo, le peculiarità dei protagonisti del romanzo e, grazie ad una scrittura avvolgente, accompagna il lettore nelle varie fasi narrative.
Durante il processo si assiste ad una immersione nelle multiformi sembianze dei sentimenti che sospingono verso una simbolica purificazione che illumina il mosaico d’emozioni e conduce al senso autentico dell’umano esistere». Massimo Barile
Opera Segnalata dalla Giuria «Nel nome di Cibele» di Maurizio Lancellotti, Riano (Roma). Questa la motivazione della Giuria: «Il romanzo di Maurizio Lancellotti miscela magia ed esoterismo, mistero e paranormale, in una sorta di cocktail narrativo che, in definitiva, diventa la rappresentazione dei vizi e delle virtù degli esseri umani con le loro fragilità ed inquietudini, le loro ansie e paure, le vanità e le bassezze.
Il protagonista è un mago con il vizio del gioco che sperpera quasi tutto quello che guadagna e, come assistente, lavora per lui una donna che organizza tutta la sua attività: nel corso della narrazione si scoprirà che anche lei è dotata di una potente forza occulta, di poteri magici e demoniaci.
Durante la narrazione si alternano vicende collegate a vari personaggi, tra “nodi d’amore”, “riti di fertilità”, e cerimoniali di magia nera per “far morire l’amante”, in un continuo susseguirsi di eventi inaspettati ed imprevedibili che riconducono ad una affermazione del mago, quasi una sentenza: “La magia è la perenne lotta tra luce e oscurità”». Massimo Barile
Opera Segnalata dalla Giuria «2988: Colloqui con Dio» di Francesco Monti, Milano. Questa la motivazione della Giuria: «Francesco Monti propone un libro profetico-fantastico che rappresenta una sorta di sequel della sua precedente opera ambientata in un avveniristico Mondo Giusto, un luogo meraviglioso dove regnano l’armonia e la comunione spirituale.
Dopo il lungo percorso di progresso sociologico che il genere umano aveva intrapreso, grazie alla continua ricerca dell’armonia vitale, si era pervenuti allo stato ottimale del famoso Mondo Giusto.
Il cammino in divenire dell’umanità aveva raggiunto tale progresso sociale ed economico; una dimensione spirituale che affrancava da ogni bisogno materiale; una nuova visione della vita per cogliere il senso autentico dell’esistenza e della fraternità universale.
La giovane protagonista è animata da una profonda sete di conoscenza che la conduce a desiderare un colloquio con Dio e porre numerosi interrogativi su complesse questioni filosofiche e spirituali: dalla natura dell’essenza di Dio, alla creazione e al peccato originale, al dualismo tra Bene e Male, al concetto di vita e morte.
La sua Parola si nutre di complesse evidenze narrative e alimenta tale “colloquio con Dio” grazie a continui riferimenti filosofici che rappresentano il sigillo d’una penetrante visione letteraria». Massimo Barile
Opera Segnalata dalla Giuria «Traghettatore di anime» di Anna Moretto, Venezia. Questa la motivazione della Giuria: «Anna Moretto propone un romanzo d’amore che presenta tinte oscure e tenebrose.
I protagonisti si muovono sulla scena d’una vicenda narrativa dagli aspetti alquanto travagliati per non dire tragici, oltre alla presenza di una figura oscura ed enigmatica che li ostacolerà: un “traghettatore di anime”.
Il romanzo diventa rappresentazione della storia d’un amore travagliato che supera il dolore e le tragiche vicende che i protagonisti vivono sulla loro pelle ma, alla fine, l’amore riuscirà a prevalere su ogni negatività e anche sul potere del “traghettatore di anime”». Massimo Barile
Opera Segnalata dalla Giuria «Infedeli» di Paolo M. Sanna, Ossi (Sassari). Questa la motivazione della Giuria: «Paolo M. Sanna propone un romanzo che tocca numerose vicende sociali e politiche della storia italiana che sovente sono rimaste insabbiate senza trovare risposte.
Gli avvenimenti storici e politici che hanno contrassegnato gli anni Novanta della storia italiana si intersecano alle vicende di fantasia, collegate ad un investigatore privato che si chiama John Galli, creando una sorta di labirinto narrativo.
Durante il processo narrativo emergono numerosi riferimenti ai servizi segreti deviati, alle infiltrazioni politiche negli stessi servizi segreti, oltre alle connivenze con la mafia e alle manovre occulte della massoneria.
Paolo M. Sanna rende fedelmente le sue intenzioni narrative ed alimenta una costante esplorazione nei meandri di alcuni settori politici, cercando di disvelarne le trame grazie al protagonista, un investigatore privato alquanto originale, mai dimenticando di spolverare il racconto con una giusta dose d’ironia». Massimo Barile
Opera Segnalata dalla Giuria «La scelta di Annie» di Francesca Sivori, Bogliasco (Genova). Questa la motivazione della Giuria: «Francesca Sivori dimostra grandi capacità di narrazione in relazione alle vicende esistenziali che hanno contrassegnato il percorso d’una donna e della sua famiglia.
Durante il processo narrativo emerge la propensione a cogliere gli stati d’animo e le fragilità con le quali si devono fare i conti e tale azione implica un continuo scavo interiore che avviene grazie ad un intenso recupero memoriale.
Il dettagliato resoconto del trapianto di fegato diventa paradigma d’una rinascita». Massimo Barile
Alle opere Segnalate dalla Giuria oltre ad Attestato di merito, vengono offerte vantaggiose proposte di pubblicazione con l’assegnazione di copie in omaggio, in caso di pubblicazione in volume con la casa editrice Montedit. A breve verrà inviata agli Autori premiati comunicazione in merito al successo conseguito a mezzo email.
La Giuria ha inoltre selezionato una rosa di opere meritevoli alle quali viene offerto di pubblicare in volume con la casa editrice Montedit e di avere copie in omaggio. Nei prossimi giorni verrà inviata a mezzo email comunicazione con dettaglio agli Autori.
La premiazione si svolgerà a Melegnano (Milano) nel mese di febbraio-marzo 2025. I premiati verranno tempestivamente avvisati.